Wow! Ma è uguale a Medium, anzi no, manca qualcosina. Ecco cosa ho pensato nell’istante in cui ho cliccato per la prima volta le nuove note di Facebook. E subito dopo mi sono persa nelle mie riflessioni.
Pensavo, anche facebook note è soggetto alla legge di Roger, secondo la quale il processo di adozione di nuove tecnologie segue uno schema preciso, una distribuzione gaussiana in cui innovators ed early adopters sono i primi, più reattivi alle novità ed inclini a sperimentare le nuove opportunità e sono poi seguiti, a distanza di x-tempo dal resto della popolazione.

legge di roger

 

In parole povere, una certa parte della popolazione è più incline a curiosare nelle novità e a metterle in pratica. Alla luce di questa considerazione avrei immaginato di percepire un certo riscontro nelle persone che seguo sui diversi social media, nello specifico coloro i quali lavorano in questo settore. Ed invece, a parte qualche discussione nei gruppi di professionisti del web, tutto tace. La nota più recente nei miei contatti è datata 26 giugno, e solo Riccardo Esposito, oltre a parlarne nel suo blog mette in pratica il suo pensiero favorevole in merito pubblicando una nota. Va bene, mi direte, sono poco meno di ventiquattro ore che il nuovo servizio è online, ma come partenza mi sembra piuttosto tiepida per unirsi al grido “il blog è morto”! Tempo fa, non ricordo dove, lessi una frase che ben racchiude il mio punto di vista in merito, l’ho citata oggi in una discussione:

“Never build house on rented land”

Già ne ero al corrente, ma da quando ho iniziato a pubblicare qui su francescablog, mi rendo sempre più conto che scrivere non è un’attività semplice e creare dei contenuti richiede un certo sforzo. Pensandoci bene però lo sforzo, risiedendo nella scrittura, è uguale sia per il proprio blog, sia per facebook note, dato che gli strumenti di cui disponiamo ci risparmiano certi tecnicismi. E allora la differenza dove sta? Il punto principale, del quale spesso ci dimentichiamo è che su facebook siamo tutti ospiti, seppur ben graditi, richiesti e coccolati, ma sempre ospiti. Se per Facebook nel futuro note dovesse diventare una inutile appendice avrebbe il potere di oscurarlo o di cambiare le carte in tavola.

L’altro lato della medaglia è che è difficilissimo convincere un utente a spostarsi dalla piattaforma Facebook verso un blog esterno. E perchè dovrebbe farlo, in fondo? Se sta su Facebook è perché probabilmente è dove vuole stare (invece di leggere i nostri “interessantissimi” articoli sulle sc1e k1m1ke) e quindi sta a noi fornire una ottima motivazione per spostarsi sul blog: buoni contenuti, ben scritti ed originali.

E se ribaltassimo la prospettiva? Se non fosse guerra ma l’inizio di nuove forme di interazione?


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